Gli ospiti della Tavola Rotonda sul Turismo, organizzata dallo Studio Dalla Libera and Partners di Padova, si ritrovano, a distanza di qualche mese, a fare di nuovo il punto su numeri e prospettive del settore dal punto di vista degli operatori.
L’inizio della stagione invernale è l’occasione per un bilancio sulla stagione estiva e quella autunnale, e per un aggiornamento sulle prospettive attuali.
Anche questa volta l’invito è stato raccolto da Annalisa Fracasso, Amministratore Unico dell’Hotel Four Points by Sheraton (gruppo Marriott) di Padova,che ha ospitato l’incontro), da Ivano Zilio, Amministratore Unico di Primarete Viaggi e Vacanze (network nazionale di 250 agenzie di viaggio) e proprietario del tour operator Columbus Vacanze, e da Andrea Franceschi, Amministratore Unico di Stayincortina s.r.l. che gestisce 10 strutture ricettive, di cui 4 nel territorio di Cortina e 3 in Lombardia, in collegamento da Cortina.
Crediamo sia interessante accendere nuovamente i riflettori sul settore turistico, data la sua importanza per il nostro territorio. Il Veneto infatti è la prima Regione italiana per flussi turistici e l’economia del comparto rappresenta circa il 10% del PIL regionale (almeno fino al pre-Covid).
Riapriamo quindi la discussione partendo da un rapido bilancio rispetto alle attese di inizio agosto.
Diamo uno sguardo al mondo della montagna con Andrea Franceschi.
“Ci eravamo lasciati a luglio con segnali positivi – ci ha detto – e siamo riusciti a fare anche meglio di quanto ci eravamo prefissati. La gente aveva voglia di muoversi dopo mesi di clausura e di immobilismo. Abbiamo riscontrato dati positivi per tutte le nostre strutture leisure e un messaggio simile ci arriva anche dai colleghi in altre destinazioni di vacanza. Si tratta soprattutto di clientela italiana ed europea. Diverso è invece il discorso del business travel. In quel caso si fatica molto a tornare ai numeri del 2019”.
La pensa allo stesso modo Annalisa Fracasso?
“Certamente il periodo estivo non è il periodo più adatto ai ritrovi business. E d’altro canto Padova, al momento, non è ritenuta meta turistica. Difatti, il Four Points fruiva dei numeri dei gruppi leisure che erano però di passaggio verso altri luoghi. Ad ottobre e novembre i numeri business non sono stati male. Sicuramente è visibile la voglia di ritornare alle vecchie abitudini, ad incontrarsi faccia a faccia.”
Sono le fiere gli eventi a cui Annalisa Fracasso accorda grande importanza. La fiera sulle auto d’epoca, per esempio , oppure le fiere dedicate alle famiglie.
Oggi, con gli aggiornamenti relativi al Super Green Pass pare sia tornata l’incertezza
“Stiamo lavorando tantissimo perlopiù per dare risposte alle incertezze delle persone”. Ha detto la Fracasso.
Prenotazioni annullate all’ultimo minuto, precarietà e nuovi standard per gli incontri business, confusione, informazioni parziali da parte delle autorità sanitarie: queste le maggiori difficoltà al momento.
E il mondo dei viaggi? Riscontra le medesime difficoltà?
Ce lo dice Ivano Zilio.
“Il fatto di aver limitato gli spostamenti all’estero ha fatto sì che i flussi rimanessero in Italia e questo è stato un bene. Il rovescio della medaglia? Che sono venuti a mancare, ovviamente, i flussi provenienti dall’estero. Insomma, le limitazioni portano limitazioni. Il volume delle agenzie di viaggio è calato del 30% rispetto al 2019. Il lavoro dei tour operator si è praticamente congelato vista l’incertezza sulla percezione dei numeri”.
Quali sono allora le prospettive per il Natale e per il Capodanno?
“Ciò che notiamo noi? Un cambiamento nel rapporto con il cliente. – ci ha detto Andrea Franceschi – Tanto che ad oggi non riusciamo ancora a fare previsioni sulla stagione invernale. I messaggi che arrivano son tantissimi e confusionari. Servirebbe un po’ più di serenità nell’approcciarsi al problema.”
Gli ospiti fotografano una realtà in cui sembra complicato trovare una nuova strada tra i continui aggiornamenti delle regole, nonostante molti cittadini siano disposti ad accettare qualche sacrificio per ricominciare a muoversi
Il turismo di prossimità che è fiorito in questi anni è da considerare un compromesso necessario o una nuova dimensione per il tempo libero?
Lo abbiamo chiesto a Ivano Zilio.
“Gli italiani avevano già cominciato a riscoprire il “made in Italy” nei viaggi grazie ai flussi relativi ai borghi più belli d’Italia. Devo dire però che , per essere un Paese a vocazione turistica, di turismo si parla troppo poco e non ci sono sufficienti strategie di valorizzazione.”
La mancanza di ambizione sembra essere un elemento non da poco e che tende ad “affossare” il settore.
“Bisogna cominciare a ragionare forse in maniera diversa, in una maggiore cooperazione con associazioni di categoria e autorità governative – ha chiosato Alberto Dalla Libera – E se parliamo di turismo non bisogna dimenticare che dietro alle dinamiche di cui abbiamo parlato ci sono organizzazioni e ci sono aziende che rischiano di chiudere ancora dei bilanci in negativo”.
Appuntamento al nuovo anno per scoprire se gli scenari previsti sono stati confermati.
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