Dal 1° aprile 2024, i commercialisti italiani si troveranno ad operare in base al nuovo Codice Deontologico, approvato dal Consiglio Nazionale dopo un’ampia consultazione pubblica che ha visto la partecipazione attiva di Ordini territoriali, associazioni di categoria e professionisti del settore.
Questo nuovo codice, che ha suscitato numerose osservazioni durante la fase di consultazione, presenta diverse novità che influenzeranno il modo in cui i commercialisti gestiscono la propria pratica professionale.
Cosa cambia nel codice deontologico dei commercialisti
Il Presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, sintetizza le principali modifiche apportate al codice, che includono disposizioni riguardanti l’equo compenso, la pubblicità e la comunicazione tramite i social media. Questi aspetti sono stati oggetto di particolare attenzione durante il processo di revisione del codice.
Una delle novità più significative riguarda l’introduzione di una sanzione unica per violazioni multiple all’interno dello stesso procedimento disciplinare, oltre a disposizioni sul rapporto tra colleghi, sull’utilizzo dei social network, sull’abusivismo professionale e sulla pubblicità.
Il comma 5 dell’articolo 44, che tratta i temi dell’informazione, della pubblicità informativa e dell’uso dei titoli professionali, è stato riformulato per sottolineare l’importanza del corretto utilizzo dei titoli da parte dei professionisti.
Le novità sull’equo compenso
Il nuovo codice stabilisce che i compensi dei commercialisti devono essere giusti, equi e proporzionati all’attività svolta. Inoltre, si sottolinea l’importanza di informare il cliente che la pattuizione di compensi non in linea con quanto previsto dal decreto ministeriale è nulla.
I parametri per valutare l’equità del compenso includono il valore e la natura della pratica, l’importanza e la complessità della stessa, le condizioni d’urgenza, i risultati ottenuti e l’impegno profuso.
Le novità sulla comunicazione
Il nuovo codice introduce nuovi obblighi per quanto riguarda la comunicazione con i mezzi di informazione e di comunicazione, compresi i social media. I commercialisti non devono divulgare informazioni coperte dal segreto professionale, utilizzare il nome dei clienti per farsi raccomandare, enfatizzare le proprie capacità screditando colleghi o comunicare informazioni ingannevoli.
Ulteriori disposizioni riguardano la comunicazione riguardo ai collaboratori, la divulgazione dei dettagli assicurativi e la proporzione di prestazioni gratuite o a prezzi simbolici.
Dunque come abbiamo visto, il nuovo Codice Deontologico dei Commercialisti introduce importanti modifiche che influenzeranno la pratica professionale dei commercialisti italiani. È fondamentale per i professionisti del settore comprendere appieno queste modifiche e adattarsi ad esse per garantire un’etica e professionale erogazione dei servizi ai propri clienti.